In un confine interno dell’Unione Europea, quello tra Italia e Slovenia, pochi chilometri sopra Trieste, i migranti asiatici della rotta balcanica che riescono ad attraversare la frontiera rischiano di essere fermati dalle forze dell’ordine italiane e rispediti indietro fino in Bosnia.
Il Ministero dell’Interno definisce queste operazioni “riammissioni informali” e le ha introdotte nel maggio 2020.
A gennaio 2021 il Tribunale di Roma le ha sancite come illegali e sono state sospese fino al 28 novembre 2022, quando il Ministro Piantedosi le ha riattivate.
Come avvengono queste operazioni? Cosa succede a chi le subisce? A raccontarlo sono nel film alcuni dei migranti respinti.
Le loro storie si intrecciano con le immagini realizzate con i telefonini durante i lunghi viaggi e con le contraddizioni e il dibattito all’interno delle Istituzioni italiane. Intanto in una casa abbandonata a Bihać, in Bosnia, un gruppo di pakistani e afghani vuole partire, direzione Italia.
Cosa succederà loro? Quale risposta daranno l’Italia e gli altri Stati europei? Continueranno a sfidare la loro stessa legge per respingere migranti considerati illegali?
Mercoledì 19 aprile, dalle ore 17.00, in Aula 7 presso la Facoltà di Giurisprudenza, una proiezione pensata per studenti e studentesse dell’Università di Trento.
Ne discuteremo con: Stefano Collizzolli, autore e regista Donata Borgonovo Re, Facoltà di Giurisprudenza.
Quella sera, dalle ore 20.30, presso la Sala della Filarmonica di Rovereto verrà proiettato il film alla presenza di Stefano Collizzolli, co-regista di “Trieste è bella di notte”.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione con il Comune di Rovereto, con Nuovo Cineforum Rovereto e con ASGI – Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione.
