Giornata Mondiale del Rifugiato

Il 20 giugno, come ogni anno, UNHCR ricorda la Giornata Mondiale del Rifugiato: a Trento e Rovereto lo abbiamo fatto, questo fine settimana, con le iniziative di Chiunque, ovunque, sempre, la due giorni organizzata dalla rete di realtà e istituzioni che si adoperano, quotidianamente, nelle pratiche di accoglienza e nello sviluppo di processi di integrazione.

Quest’anno, per il primo anno, anche il Master DIRPOM ha partecipato alla realizzazione di queste iniziative: uno scambio importante, che unisce le esperienze e le pratiche alle competenze e alla ricerca che il nostro Ateneo porta avanti da tempo.

Durante la serata di venerdì 17, insieme a Ester Gallo, Sara Zanatta e Angelica Villa e grazie alla moderazione di Marianna Malpaga, abbiamo ragionato sulle pratiche di accoglienza, sulla necessità di contestualizzare le migrazioni di oggi nel contesto storico e sociale in cui ci muoviamo, attraversando alcuni progetti che, in modo trasversale, lavorano sulla sensibilizzazione, sulla costruzione di memoria collettiva, sulla protezione e l’advocacy.

La prof.ssa Gallo, in particolare, ha contestualizzato il Master DIRPOM nel contesto delle iniziative realizzate dall’Università e, in particolare, nel ruolo di protezione attiva che si propone con il progetto Scholar at Risk.

Angelica Villa ha connesso il lavoro e il racconto delle attività di Refugees Welcome Italia con la necessità di dare maggiore rappresentanza tanto alle pratiche di accoglienza diffusa e in famiglia quanto agli interessi e al lavoro delle comunità migranti sul nostro territorio.

Tutto questo in un contesto di migrazioni storiche che faticano, ancora, ad avere un adeguato riconoscimento: troppo basse sono le percentuali di rappresentanti istituzionali di origine straniera, troppo rarefatta la partecipazione politica e sociale di queste comunità nel governo dei territori e nella costruzione delle politiche e nella vita democratica.

E per riconoscere il valore di queste energie, utile lo sguardo sul modo in cui – in altri luoghi e in altri tempi – le migrazioni hanno cambiato il volto dei territori: è il lavoro che fa la Fondazione Museo Storico del Trentino guardando alle migrazioni dei trentini nel mondo e che ci ha raccontato Sara Zanatta. Lo ha fatto partendo dal racconto dell’ultimo progetto della Fondazione, HistoryLab Magazine, un lavoro editoriale che si interroga sulla storia a partire dai linguaggi e dai modi in cui, nella storia, si sono costruite retoriche e narrative. Temi, questi, che hanno molto a che fare anche con le migrazioni.

Ad una serata di riflessioni è seguito un pomeriggio e una serata di celebrazione, di comunità che si incontrano e riconoscano: al Parco Colorio del Brione di Rovereto il cuore pulsante di queste comunità si è incontrato per un pomeriggio di attività, teatro, letture, musica e ricordo. Al momento del gioco è seguito il saluto delle istituzioni, alla presenza del Sindaco di Rovereto Francesco Valduga, dell’Assessore Mauro Previdi, della presidente di ATAS Onlus Violetta Plotegher, del presidente del Forumpace Massimiliano Pilati e del presidente del Centro Astalli Trento Stefano Graiff.

Dopo di che è stato il turno di Andrea Visibelli, Sherif Diallo e Stefano Detassis presentare il corto teatrale Chi racconta la mia storia (con regia di Maura Pettorruso), spettacolo che ha messo in mostra tutti i nostri pregiudizi nel raccontare e dare rappresentanza alle storie delle persone migranti. La serata è proseguita con la cena comunitaria e il concerto, con ospiti di serata Fela Beat e Nana Motobi & the Abe Pe Show crew

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