Le sfide globali hanno ricadute locali

I fenomeni migratori internazionali – come ricorda Ugo Melchionda su VITA – “in questa frazione del XXI secolo circa 310 milioni di persone: 280,6 milioni di migranti, secondo UNDESA, a metà 2020, a cui aggiungere 26,4 milioni di rifugiati e 4,1 milioni di richiedenti asilo, secondo i dati UNHCR del giugno 2021, se a questi aggiungiamo i 48,0 milioni di sfollati interni e i circa 700 milioni di migranti interni, la dimensione della migrazione tocca un miliardo di esseri umani“.

Una complessità impossibile da gestire secondo logiche di semplificazione.

Migranti su furgone
Photo by Sujeeth Potla on Unsplash

Ecco, allora, che il rapporto tra l’Università e le realtà locali – enti pubblici, associazioni, cooperative, imprese – che sul territorio si occupano dei temi che questa sfida intreccia diventa fondamentale. Dalla promozione di politiche di welfare più inclusive alla conversione di un modello di sviluppo insostenibile; dall’attivazione di politiche per favorire una transizione demografica meno dolorosa alla decolonializzazione delle categorie sociali, culturali e giuridiche che guidano la nostra contemporaneità: tutto questo riguarda le migrazioni e le migrazioni riguardano tutto questo.

In un contesto di “policrisi” – come lo descriveva Morin – compito di chi ricerca e di chi opera nel diritto, nel welfare, nella costruzione di policies per questi fenomeni, è quello di mettersi in mezzo, di interrompere flussi e narrazioni scollegate e autoreferenziali, di “abitare la complessità”.

Ecco che, allora, nel lavoro congiunto e nello scambio di idee, pensieri e posizioni, l’Università deve darsi l’obiettivo di essere uno di questi spazi intermedi: il Master DIRPOM vuole fare anche questo.

Complesse e globali, le sfide poste dalle migrazioni impattano la quotidianità dei contesti locali, dei luoghi abitati dalle nostre relazioni, la prossimità – intesa come di spazio, di tempo, di relazioni – che si compone in questo intreccio: la Terza Missione dell’Università si specchia nell’Obiettivo 17 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che vede la costruzione di reti e l’agire all’interno di collaborazioni più o meno strutturate quale obiettivo e necessità per le istituzioni ad ogni livello, Università compresa.

Tutto questo trova dimensioni concrete di intervento e analisi in progetti quali il Dossier Statistico Immigrazione di IDOS che rappresenta indubbiamente un’occasione di confronto e analisi del settore e delle politiche connesse con il contesto delle migrazioni in Italia e nei diversi contesti territoriali: non solo numeri ma storie, progetti, lotte e ricerche che incidono costantemente sulla vita e sui percorsi delle persone migranti ma anche sulle modalità di convivenza delle nostre comunità.

L’appuntamento con la sua presentazione è per domani, 27 ottobre 2022, dalle ore 11.00, presso la Sala Conferenze “Fulvio Zuelli” della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, in via Verdi n. 53.

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